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Quali sono i problemi del riscaldamento a pavimento

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Il riscaldamento a pavimento è un sistema che sta diventando velocemente di tendenza e che, presentandosi in un ottica ecologica oltre che economicamente accattivante, sembra la soluzione a tutti i problemi di riscaldamento legati al vecchio sistema a sifoni. Ma non è tutto oro quello che luccica e vale quindi la pena di valutare con maggiore attenzione non solo i vantaggi, ma soprattutto gli svantaggi di un sistema di riscaldamento a pavimento.

Vediamo di seguito alcune osservazioni fatte con l’aiuto di professionisti, ovvero i tecnici di Idraulico Genova.

 

Come funziona il riscaldamento a pavimento

Esistono due tipologie di riscaldamento a pavimento, quello ad acqua e quello elettrico. Nel primo caso, il calore si diffonde attraverso una serie di tubazioni attraversate da acqua che viene riscaldata a circa 40°, mentre nel sistema elettrico questa funzione è affidata ad una serie di serpentine. In entrambi i sistemi il calore prodotto si diffonde negli ambienti per irraggiamento, garantendo una maggiore uniformità di temperatura che con i vecchi radiatori è impensabile.

 

I cinque svantaggi del riscaldamento a pavimento

Una volta assodato che stiamo parlando di un sistema ecologico di riscaldamento degli ambienti è bene fare i conti anche con i possibili svantaggi cui possiamo andare incontro.

Il primo è di carattere economico: è vero che la temperatura si diffonde in maniera omogenea nelle stanze e che l’acqua viene riscaldata a non più di 40° rispetto ai 70° necessari per i classici radiatori, ma i costi per la realizzazione di un impianto a pavimento sono ancora molto elevati. Certamente le spese potranno essere ammortizzate nel giro di pochi anni, ma devi tenere presente che rispetto al riscaldamento tradizionale i costi lievitano dal 30 al 50% in più.

Un secondo svantaggio è che l’installazione di un sistema a pavimento, in particolare durante una ristrutturazione, richiede tempi e interventi molto lunghi e importanti. Il pavimento dovrà essere completamente rimosso per permettere la posa del sistema di riscaldamento e successivamente riposizionato; un lavoro impegnativo che richiede l’attenzione di professionisti che saranno pagati ad ore.

Hai finalmente sistemato la casa dei tuoi sogni e ti stai godendo il calore che sale da terra mentre fuori magari si gela, ma presto ti rendi conto che in uno o più punti il pavimento non si riscalda come dovrebbe. Ecco il peggior dramma di un riscaldamento a pavimento: il guasto! Non ci sono alternative quando si presentano dei problemi in questo tipo di impianti: l’unica soluzione è sollevare il pavimento per verificare la causa. Anche nel caso di un guasto da poco le spese di intervento saranno comunque parecchio costose. Ma potrebbe andare anche peggio. Immagina che l’impianto ad acqua abbia una perdita che crei danno anche all’appartamento sottostante. Oppure, che dopo aver sollevato il pavimento per una piccola riparazione ti accorga che non hai più a disposizione le stesse mattonelle usate per il resto del pavimento. Tutte queste eventualità sono da tenere presenti perché, anche se remote, non sono impossibili.

Un altro problema che potrebbe subentrare con questo tipo di riscaldamento domestico è legato al parquet. Come potrai immaginare essendo un materiale vivo, benché trattato, il legno tende a dilatarsi, restringersi e a deformarsi con le temperature. Se non posate a regola d’arte, le tavole di legno rischiano di sollevarsi con le conseguenze che puoi facilmente immaginare.

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Il quinto ed ultimo svantaggio da considerare quando si progetta un impianto di riscaldamento a pavimento durante una ristrutturazione è che, per la posa dell’impianto, il pavimento si solleverà di almeno cinque centimetri. Oltre a valutare questo margine per l’apertura delle porte, dovresti fare molta attenzione qualora nell’abitazione fossero presenti mobili su misura.

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